Le curiosità su Lampedusa

Una leggenda siciliana narra che a Lampedusa naufragò un vascello e che le sole due superstiti furono due donne palermitane, Rosina e Clelia. Lì esse trovarono due eremiti, Guido e Sinibaldo, che rinunciarono alla loro vita di asceti e le sposarono. Sembra questa l’origine della popolazione attuale. In realtà Lampedusa nasconde ben più segrete vicende, presenze singolari quanto enigmatiche. L’Ariosto per esempio vi ambientò il cruento duello fra Cristiani e Saraceni, in cui Orlando prese il suo leggendario cavallo bianco. Così a Lampedusa c’è tuttora la Contrada Cavallo Bianco, c’è l’orma di Orlando e persino la Torre di Orlando, trasformata oggi dal Ministero delle Belle Arti in un museo di prossima apertura. Sulla torre ancora nel 1610 Frate Abela racconta di aver trovato un’iscrizione che indicava il nome del costruttore, Lan Crasso. Nella cultura e nelle tradizioni popolari questo miscuglio di fantasioso e vero, di europeo ed arabo è evidente sia negli usi e costumi, che nei variegati aspetti della vita quotidiana. Cibi, costumi, danze, canti raccontano dell’incontro di diverse culture che qui hanno trovato la maniera di fondersi nella vita marinara. Esiste da qualche anno un affiatato ed appassionato Gruppo Folklorico, Caretta caretta, dal nome della specie di tartaruga, emblema dell’Isola, riconosciuto dall’Associazione Nazionale del Folklore, che oltre a tramandare con spettacoli e danze le antiche tradizioni isolane, compie ricerche e studi sulle tradizioni marinare. Sulla loro bandiera troneggia la riproduzione realizzata in conchiglie del proprio mare di una Tartaruga Marina. I costumi di scena sono stati ricavati dalle informazioni raccolte fra le persone anziane dell’Isola e rappresentano gli usi e gli stili di vita della vecchia Lampedusa. Esiste il costume di tutti i giorni, di influenza iberica, e quello per le giornate più importanti, con i colori del gonfalone di Lampedusa, azzurro come il suo mare e giallo come il sole che la illumina tutto l’anno. Il più prezioso abbigliamento rappresenta quello indossato dalla piccola colonia durante i festeggiamenti in onore della visita a sorpresa che il Re Ferdinando II di Borbone effettuò nel 1847, ed è stato premiato al 2° Festival Provinciale del Folklore, in occasione della 52° Sagra del Mandorlo in Fiore a febbraio 1997.

Fenomeni naturali a Lampedusa

Nell'estate 2001 a Lampedusa, dopo più di 50 anni, si è ripetuto uno strano fenomeno naturale. L'Isola dei Conigli, a causa dell'abbassamento del livello del mare, si è ricongiunta alla terra ferma, come si può vedere dalla foto a lato. Questo isolotto è separato da Lampedusa da un breve tratto di mare, la cui profondità, inizialmente di circa 3 m, è andata via via diminuendo, nel corso degli anni. Questo fenomeno, come si è detto, si verifica una volta ogni 50 anni, e dura una sola estate, infatti dal prossimo anno il livello del mare inizierà di nuovo a salire. La spiaggia dell'Isola dei Conigli è famosa perchè è l'unica spiaggia in Italia dove nidifica regolarmente una particolare specie di tartaruga marina, denominata Caretta Caretta. Queste tartarughe si riproduco nel periodo estivo, le uova deposte all'inizio dell'estate si schiudono dopo circa due mesi ed i piccoli, appena fuori dal nido, si dirigono subito verso il mare. Anche i personaggi famosi del mondo dello spettacolo frequentano questo incantevole posto, e uno di loro, il celebre cantante Domenico Modugno, vi ha costruito una splendida villa, sulle rovine di un antico "dammuso". Questa villa risulta essere una tra le 10 più belle al mondo. Un altro fenomeno naturale che succede solo a Lampedusa è quello del, così detto, "marrobbio". Questo strano fenomeno si verifica nel periodo da Aprile a Maggio e poi da Settembre a Ottobre, somiglia al terremoto (ma fa meno paura); comincia con un cielo grigio grigio, l'acqua si ritira come se fosse risucchiata dal mare e le barche restano in secca. Dopo qualche minuto, il mare improvvisamente risale di almeno un metro e le onde possono arrivare ad allagare le strade. Spiegazioni scientifiche certe, per questo fenomeno, non ce ne sono.

Golino, isolana temeraria

''Un ruolo che mi somiglia moltissimo: una me stessa solo un po' più folle''. Così Valeria Golino descrive Grazia, la protagonista di Respiro il film scritto e diretto da Emanuele Crialese (e presentato oggi a Cannes per la "Semaine de la critique"). In Italia, prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci, il film uscirà mercoledì. E' la storia di una donna, madre di due figli, che vive a Lampedusa, e che per i suoi comportamenti eccentrici (ama fare il bagno a seno nudo, ha una passione per Patty Pravo, protegge su tutto e tutti i suoi cani randagi) va a toccare la sensibilità degli isolani. Una libertà che alla fine costringerà il marito Pietro (Vincenzo Amato) a pensare di portarla a Milano per farla visitare da uno psichiatra. Grazia, saputa la cosa e aiutata dal figlio Pasquale (Francesco Casisa) di tredici anni, decide di sparire e nascondersi in una delle tante grotte dell'isola. Sospeso a metà tra favola e leggenda, con pochissimi dialoghi in dialetto e la parteciapazione di molti attori non professionisti reclutati proprio a Lampedusa- tranne la Golino e Amato - in Respiro protagonisti sono anche i ruvidi colori dell'isola, le sue acque e i giochi crudeli degli adolescenti. ''Ho avuto solo poche spiegazioni e molto astratte da Crialese per interpretare Grazia - ha spiegato la Golino - mi lasciava indicazioni del tipo 'quando ti muovi devi lasciare come un scia celeste' e cose di questo genere. Ma ha voluto anche che rivedessimo insieme Unamoglie di John Cassavetes con Gena Rowlands per poi parlarne insieme''. "La storia del film -spiega il regista trentasettenne al suo secondo lungometraggio- nasce da una leggenda che viene raccontata a Lampedusa con diverse versioni ma con sempre al centro questa donna eccentrica e mal vista dagli isolani che non facevano altro che spingere il marito a mandarla via a Milano. Ma questa a un certo punto sparisce e, con il passare del tempo, c'è chi ha cominciato a vederne il fantasma. Era diventa quasi una santa. Finché, grazie alle preghiere degli isolani pentiti, sarebbe poi ricomparsa.